È importante stare sui social a fare vita sociale. Ma non dimenticarti di tenere sempre casa tua pronta per concludere. Sennò sei solo uno sciamannato da osteria.
La promozione della tua attività passa per i social network. Le condivisioni social generano traffico, e questo aumenta il prestigio del tuo #sitoweb. Aumentano le visite e, se non fai ca***te, aumentano i clienti. Perciò passi molto tempo sulla tua pagina Facebook. Posti, condividi, commenti. Hai dei riscontri immediati. Interagisci con gli altri. Fai girare.
Però c’è un però.
Te lo spiego con una metafora.
Facebook è come il bar. Bisogna andare al bar. È un bene. Non devi stare sempre chiuso in casa. Ti fa male. Vai al bar. Incontra la gente. Fai nuove conoscenze. Gioca a briscola. Flirta. Bevi qualcosa. Rilassati. Fatti due risate senza preoccuparti troppo. Però a un certo punto tornaci a casa tua.
Se al bar conosci la persona giusta e vuoi accoppiarti, a un certo punto devi portarla a casa tua.
Se al bar parli con un appassionato di orologi e vuoi vendergli il tuo vecchio pataccone devi portarlo a casa tua.
Se al bar ti buttano fuori coi tuoi amici perché siete troppo ubriachi, l’unico posto dove potete continuare a bere è casa tua.
Per farla breve, se vuoi “quagliare” devi farlo a casa tua. Non al bar.
Il bar è la piazza. È il posto di tutti. Al bar si gioca, si chiacchiera, si condividono opinioni, battute, idee. Ma poi si torna a casa. Se non torni a casa sei come quei tossici degli anni 80 che nel bar ci vivevano, che una casa non ce l’avevano.
Se concludi un affare al bar, tu pensi di averci guadagnato. Invece a guadagnarci è sempre il barista.
Lo sai chi è il barista di Facebook, no?
Invece tu a un certo punto il tuo cliente lo devi portare a casa tua. Devi fargli vedere la tua collezione di farfalle. Devi mettere su il vinile di Barry White. Devi regolare le luci col dimmer a livello tromboscopio. E lì devi colpire, come il cobra. Fargli uscire l’account PayPal. O, se le cose si mettono meglio, la carta di credito.
Poi domani ti chiamo io. Anzi, ci vediamo al bar.
Perciò non trascurare casa tua. Puliscila. Addobbala. Prenditene cura. Fa’ in modo che chi entra in casa tua si abbandoni completamente. Crea intimità. Magari non ci sarà il viavai che c’è al bar. Però è qui che devi far succedere le cose. Perché è casa tua.
E non dimenticare che non siamo su questa terra per fare soldi, ma per renderla un pochino migliore. Con un gesto, con un’idea, con un sentimento. Se il tuo lavoro è sbagliato, smetti. Cambia. Ogni giorno è buono per cambiare.
Il quadro in copertina è di Gaetano Bellei, e si intitola Giocatori di carte.